domenica 14 agosto 2016

Memorie dal Genocidio

Le chiese di Nyamata e Ntarama e il Kigali Memorial Centre sono luoghi in cui viene custodita la memoria di un’apocalisse. Le dimensioni di ciò che le milizie Hutu perpetrarono ai danni di Tutsi e Hutu moderati non furono raggiunte nemmeno dalla terribile e organizzatissima macchina nazista.
La visita di questi luoghi sconvolge nonostante sia noto ciò che avvenne nei numeri e nei tempi. Ciò che invece non viene sufficientemente evidenziato sono i fatti che precedettero la carneficina e soprattutto quelli che seguirono e che provocarono un numero di morti immensamente superiore. Ampliando l’analisi alle cause e alle conseguenze emerge come gli europei abbiano sulla coscienza la vita di milioni di persone e le mani grondanti il loro sangue.
Durante il periodo coloniale belga, la popolazione del Rwanda fu divisa nei suoi principali gruppi etnici: Tutsi, Hutu e Twa (il popolo pigmeo). La carta d’identità di ogni cittadino ruandese, a partire dal 1930,  recava in bella vista la sua appartenenza etnica. I belgi inoltre puntarono solamente sulla minoranza Tutsi per ricoprire gli incarichi di potere e di responsabilità. La chiesa cattolica ebbe la sua dose di responsabilità sposando l'ideologia camitica secondo la quale i poli provenienti dal bacino del Nilo, come probabilmente i Tutsi sono, erano superiori per intelligenza e capacità ai popoli negroidi. Tutto questo contribuì ad