martedì 30 settembre 2008

La Casa con le Ali

Nyumba Ali" è una casa che si trova nella città di Iringa, nel quartiere Wilolesi. Il nome è una combinazione della parola Kiswahili "Nyumba" (casa) e della parola italiana "Ali". E quindi "Casa con le Ali". In realtà il nome ha una storia particolare, in cui il fato travestito da dizionario balordo di Kiswahili ha giocato un ruolo fondamentale. Ma è giusto che questo retroscena rimanga un segreto esclusivo delle persone che abitano Nyumba Ali.


La storia della Casa con le Ali ruota intorno ad una coppia bolognese, Bruna e Lucio. Questi due giovani pensionati hanno deciso di abbandonare la loro vita in Italia per trasferirsi in Tanzania, un paese che già conoscevano ed amavano. Qui, forti dell'appoggio istituzionale della Diocesi di Iringa, hanno aperto una casa famiglia dove accogliere ragazze disabili. Come sempre accade, appena data la disponibilità c'è subito stato chi ha risposto. Prima è arrivata Mage, poi Viky e quindi Ageni. Tutte e tre vengono da storie di povertà ed abbandono, e l'essere state accolte in casa con Bruna e Lucio per loro ha significato rinascere letteralmente a vita nuova.
Le ragazze hanno caratteri e qualità molto diverse fra loro. Mage è quella che risulta subito più accogliente ed affettuosa, Ageni è la più riflessiva ed intelligente, Viky è… irresistibile ed ansiosa di (as) saggiare tutti i nuovi arrivati.
A fianco della Casa con le Ali è stata poi costruita una palestra, allo scopo di accogliere durante il giorno altri ragazzi disabili che così possono eseguire esercizi riabilitativi, consumare un pasto e trascorrere il proprio tempo in compagnia ed allegria.


Per tirare avanti la baracca la coppia si è un po’ divisa i compiti: Lucio tiene metaforicamente (e non solo) in piedi i muri della casa, gestisce tutta la logistica, gli acquisti, le manutenzioni ed i trasporti mentre Bruna è l'organizzatrice e colei che cura le relazioni in Tanzania ed in Italia. Come in tutte le coppie navigate e ben assortite ognuno ha il proprio spazio di intervento, sempre però all'interno di un quadro d'insieme concordato e condiviso.
Ad aiutarli ci sono Mpendwa, che svolge lavori di casa ed aiuta nelle rapporti con i tanzaniani, e Zula, che segue la palestra ed i ragazzi che vanno a fare gli esercizi.
La scelta di Bruna e Lucio è stata sposata da alcuni amici italiani che hanno creato un'associazione per sostenere loro ed i ragazzi ospitati. L'associazione è via via cresciuta ed ora vi aderiscono persone di diversa età ed estrazione sociale. La casa è costantemente visitata da amici e soci, che tornando in Italia offrono il loro contributo per aiutare l'associazione.
La disponibilità e l'accoglienza che immediatamente si respirano nella Casa con le Ali hanno comportato anche un effetto forse imprevisto nei piani iniziali, ma che ha conseguenze non trascurabili.
La Casa con le Ali è divenuto il punto d'incontro di tutti i volontari e missionari italiani che ruotano intorno ad Iringa, e sono molti. Qui si raccontano storie, si condividono esperienze, si ascoltano novità che coinvolgono il lavoro di tutti, si costruiscono legami e relazioni con persone impegnate nei settori dello sviluppo, della cooperazione e della carità.

Quello che veramente rende speciale la storia di Bruna e Lucio è che tratta di due persone "normali". Essi hanno scelto di vivere in un luogo oggettivamente bello (Iringa e la Tanzania in generale) e di condividere il loro tempo, le loro capacità ed il loro denaro con persone meno fortunate di loro (e di tutti quelli che leggono queste righe). Non sono persone votate al martirio o al sacrificio, ma solo persone che hanno scelto di vivere nel miglior modo che conoscevano e di cercare la propria felicità in una maniera insolita. Non serve avere vent'anni per decidere di cambiare la propria vita e di compiere una scelta coraggiosa; la stessa scelta potrebbe farla chiunque.
Questa storia di normalità è un motivo di speranza per tutti quelli che hanno a cuore i problemi che affliggono l'Africa, per quelli che sono preoccupati del clima di indifferenza che regna nei paesi "sviluppati", e per tutti quelli che serbano in cuor loro il desiderio, un giorno, di cambiare la propria vita e di renderla degna di essere raccontata.

Per chi volesse saperne di più: http://www.nyumba-ali.org/

M.L.

1 commento:

Unknown ha detto...
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