lunedì 9 dicembre 2013

La Sacra di San Michele

Immaginate di essere un devoto cristiano del medioevo od un cavaliere templare e di recarvi in pellegrinaggio verso Gerusalemme. Provenite dal nord della Francia e per raggiungere il medio oriente dovete imbarcarvi a Brindisi, nella punta dello zoccolo italico. Avete appena oltrepassato il maestoso arco alpino, inerpicandovi su irti e insidiosi sentieri montani. Avete il cuore colmo di Fede ma siete provati dalla fatica e dalle privazioni. Imboccata la Valle del fiume Dora  rimanete a bocca aperta. Sulla cima di uno sperone roccioso a picco sulla valle, sfidando le leggi della gravità e la comprensione dell’uomo, si trova la Sacra di San Michele, il luogo dove il vostro spirito ed il vostro corpo troveranno riposo e nuove energie.
Sono trascorsi oltre mille anni, guerre e domini, ma questo edificio continua a suscitare un senso di mistico stupore in tutti coloro che lo avvistano percorrendo la Val di Susa.
La Sacra di San Michele ha subito

domenica 1 dicembre 2013

Niente è Stato Più Come Prima (forse)

Credo che l’ottanta per cento di coloro che visitano la Normandia vi giunga appositamente per i luoghi dello sbarco. Io appartengo al restante venti per cento. Sono però sicuro che a prescindere dal motivo per cui ci si arrivi in un modo o nell’altro si sia costretti a fare i conti con la storia. Strade, statue, chiese, segnali stradali, negozi… tutto in Normandia richiama al 6 giugno 1944. Sono state scritte tonnellate di carta e girati chilometri di pellicola sullo Sbarco (con la “S” maiuscola), eppure la storia non è riuscita a fornire un’interpretazione condivisa di quello che fu uno dei giorni più sanguinosi della storia dell’umanità.
I due cimiteri militari, quello americano e quello tedesco, forniscono