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domenica 20 ottobre 2013

Tingatinga

Una strada polverosa e sconnessa, clacson e grida, baracche di legno, odore di vernice … dalla descrizione non sembra un luogo attraente, eppure è la meta più famosa di Dar es Salaam. E’ la cooperativa dei pittori di tingatinga, lo stile pittorico più originale d’Africa.
I colori sgargianti e netti, le figure caricaturali e la grande varietà di rappresentazioni contraddistinguono questa corrente artistica che spicca nettamente nel panorama espressivo africano. Quando un turista acquista un tingatinga ha sempre l’impressione di essersi aggiudicato un’opera d’arte, non un souvenir.
Questo stile particolarissimo nasce grazie alla creatività del suo inventore, Edward Saidi Tingatinga. Tingatinga nasce nel 1932 in un piccolo villaggio della Tanzania meridionale presso  una famiglia contadina e povera come tante in Tanzania. Le condizioni disagiate della famiglia non gli consentono di studiare, e dopo

mercoledì 22 agosto 2012

Il Diario dei Turisti Responsabili

Di seguito alcune parti del diario scritto dal gruppo di Trento nel corso del viaggio in Tanzania di Luglio.

Partiamo da Iringa alle ore 7.30, dopo aver acquistato farina e zucchero per la Primary School. Affrontiamo una strada sterrata con buche. Molte sono le persone che camminano lungo la strada; indossano vestiti multicolori e si recano alla messa. Le moto, le bici e le teste delle donne sono anche mezzi per il trasporto di merci (legna, sacchi di farina e taniche di acqua). Ad un certo punto l’ambiente diventa verde sia per le coltivazioni come granoturco, piselli, patate, sia per la vegetazione che cresce nei boschi (eucalipti, pini con aghi lunghi e sottili). Arriviamo a Bomalang’ombe alle 10.30 per assistere alla Messa: molto commovente la partecipazione della popolazione al rito, con balli e canti, il parroco che sta in mezzo alla chiesa durante la predica e ci invita a presentarci alla comunità.

giovedì 14 giugno 2012

Rumba, Partigiano e Rivoluzionario

Rumba, al secolo Umberto Fusaroli Casadei, è stato per qualcuno un eroe della resistenza antifascista, per altri un volgare assassino. Sicuramente è stato un personaggio di spicco di una fase storica molto turbolenta, in Italia ed in Africa.
Umberto nasce a Bertinoro il 25 marzo 1927.   Il 1° Maggio 1944, durante l’eccidio di Bertinoro, i fascisti uccidono il padre Antonio, lo zio Gaetano ed il cugino. Umberto ha solo 17 anni. Questi tragici fatti rafforzano in lui i sentimenti partigiani, che già lo avevano indotto ad aderire alla Brigata Garibaldi Romagnola e successivamente alla 29esima GAP. Umberto diventa presto un feroce antifascista. In un’intervista del 2001, afferma di aver ucciso centinaia di fascisti sia prima che dopo la guerra, sentendosi orgoglioso per aver svolto così bene il suo dovere di partigiano. Queste esternazioni provocano una reazione violenta alcuni mesi dopo quando, un pacco bomba a lui indirizzato, scoppia presso gli uffici postali di Forlì ferendo due addetti in modo fortunatamente non grave. Negli anni ’70 si trasferisce con la moglie Marisa in Africa, per prendere parte ai movimenti rivoluzionari che animano il continente nero in quegli anni.

giovedì 15 settembre 2011

Less is More


Il CEFA sta implementando a Dar es Salaam un progetto di riabilitazione su base comunitaria, formazione, integrazione sociale e inserimento lavorativo di persone appartenenti a categorie vulnerabili (diversamente abili, malati di HIV, orfani, ecc.). Il progetto è chiamato "Less is More" (Labour, Empowerment and Social Services for vulnerable people). Partner del progetto sono l'ONG CCBRT, la più importante organizzazione in Tanzania in materia di erogazione di servizi riabilitativi per diversamente abili, e RADAR Development, la principale agenzia di collocamento tanzaniana.
Il Progetto sta riscuotendo un notevole successo e numerose sono le persone che hanno trovato un buon impiego grazie a questa iniziativa.
Il video che segue viene trasmesso da televisioni, radio e schermi stradali per sensibilizzare i datori di lavoro sul tema dell'impiego di persone diversamente abili.
Sotto al video riporto la traduzione del testo.


Prima di arrivare nella vostra azienda abbiamo già avuto modo di dimostrare il nostro valore sforzandoci di superare gli ostacoli, passo dopo passo affermandoci come individui, affinando i nostri talenti.
Tutto quello che chiediamo è di fare quello che già abbiamo fatto tutti i giorni della nostra vita.
Abbiamo le capacità e le stiamo mettendo a disposizione di alcune delle migliori aziende della Tanzania.
Quali qualità cerchi in un impiegato?
Determinazione, coraggio, impegno, lealtà?
Una disabilità è solo una delle tante sfide che abbiamo imparato a superare.

mercoledì 6 luglio 2011

Tanzania: Foto Storiche

Segue una carrellata di fotografie "rubate" ai musei della missione di Bagamoyo ed al museo nazionale di Dar es Salaam. Rappresentano eccezionali testimonianze del passato di questa parte d'Africa, e spesso dei soprusi e dello sfruttamento subito dalle varie forze di occupazione che si sono avvicendate nei secoli.


Il 22 Aprile 1964 il primo presidente dello stato libero del Tanganica e principale artefice della sua indipendenza, Julius Nyerere, celebra l'unione con Zanzibar dando vita alla Repubblica Unita di Tanzania. Nella foto egli mescola simbolicamente il terreno del Tanganica con quello di Zanzibar, a simboleggiarne la futura unione. Questa data è divenuta festa nazionale con il nome di "Muungano" (unificazione).
Capo Mkwawa, il leader della tribù Hehe, che popola gli altipiani meridionali della Tanzania, ha condotto l'opposizione armata più feroce che i tedeschi abbiano trovato sul loro cammino. Il 19 Luglio 1898 è stato catturato e giustiziato. Tale fu l'esultanza per la sua eliminazione che il suo cranio venne inviato ed esposto a Berlino e successivamente al museo di Brema. Il cranio di Mkwawa fu restituito alla Tanzania il 9 Luglio 1954. Da allora si trova al museo nazionale di Kalenga.
Nel '700 e nell' '800 fiorì lungo le coste dell'attuale Tanzania il commercio degli schaivi, perpetrato da mercanti arabi. Gli schiavi venivano catturati nell'Africa centrale, e spesso erano acquistati nel contesto di scontri tribali. Le carovane di schiavi venivano condotte fino alle coste di Bagamoyo e di qui a Zanzibar, dove poi le nave schiaviste salpavano alla volta dei regni e dei sultanati arabi.


Strettamente connesso al commercio degli schiavi era il commercio dell'avorio. Per risparmiare in costi di trasporto e manodopera gli arabi utilizzavano gli stessi schiavi per trasportare le zanne di elefante. La prima delle foto che seguono ritrae la coppia di zanne più grandi che siano mai state misurate: pesavano 102,2 kg ciascuna ed erano lunghe 3,5 metri.