domenica 14 ottobre 2012

Zanzibar, Anno 1690

Finalmente, di prua, apparve Unguja. Il gruppo comprendeva altre due isole più piccole, Pemba e Latham, ma quando i marinai parlavano di Zanzibar, di solito si riferivano a quell’isola. Era sormontata da una massiccia fortezza, costruita con blocchi di corallo bianco scintillante che splendevano al sole come un iceberg. I bastioni erano fitti di potenti cannoni. [...] Lo specchio d’acqua era congestionato da una massa d’imbarcazioni munite di alberi a prora e a poppa, ancorate in un disordine incredibile. Alcuni dei dhow oceanici erano grandi come la Seraph: appartenevano ai commercianti giunti fin lì dall’India, da Muscat e dal mar Rosso. Non c’era modo tuttavia di capire se fossero pirati: probabilmente lo erano tutti, se si presentava l’occasione. […]

Passando sotto la fortezza, ammainò i suoi colori in omaggio al rappresentante del sultano, poi diede fondo al limite della gittata delle batterie di cannoni. Aveva imparato da tempo a diffidare anche del più caloroso e aperto benvenuto di quello staterello africano.
Non appena furono ancorati, uno sciame di piccole imbarcazioni si fece avanti per salutarli, offrendo merci per alimentare qualunque vizio o esigenza, dalle noci di cocco verdi agli involti di foglie e fiori di bhang, che erano una droga, dai servizi sessuali di schiavetti e schiavette dalla pelle scura agli aculei di porcospino pieni di polvere d’oro. […]

mercoledì 10 ottobre 2012

Prima Marcia della Pace di Forlì-Cesena

Nel 2012, alla tradizionale marcia della Pace Perugia-Assisi, si sono aggiunte anche quelle di Forlì-Cesena, Lodi, Crema, Pavia, Siena e Milano. Come se il popolo italiano volesse gridare il suo bisogno di Pace sempre più forte. Il sito del Tavolo della Pace titolava: “Scommettiamo che faranno tutti finta di niente?”. E così puntualmente è stato. Domenica 7 Ottobre 2012 si è svolta la prima marcia della Pace della Provincia di Forlì-Cesena. I giornali locali cartacei e online hanno snobbato questo importantissimo evento, ed il buon successo è stato assicurato solamente dal passaparola e dal tam tam attraverso internet.
La marcia è stata intitolata ad Annalena Tonelli ed Ernesto Balducci, giganti della cultura di Pace e cooperazione fra i popoli.
Il tragitto prevedeva il primo tratto in bicicletta tra Forlì e Forlimpopoli, e poi gli ultimi 5 km a piedi da Forlimpopoli a Bertinoro, un luogo che sta alla Romagna come Assisi sta all’Umbria. Bertinoro infatti si candida  a baluardo romagnolo della Pace tra i popoli e le religioni, essendo la sede del Museo Interreligioso e dei corsi organizzati dai mediatori di Pace, ideale rilettura in chiave moderna della sua tradizione di ospitalità verso i forestieri.

La Carica dell'Elefante

Giugno 2000, un turista inglese in vacanza in Kenya, presso il famoso parco Masai Mara, commette l’azzardo di allontanarsi all’alba dal campo tendato presso cui era alloggiato. Nel tentativo di scattare una fotografia ad un gruppo di elefanti viene assalito e travolto dalla matriarca. Gennaio 2001, al Ruaha National Park una “Peace Corp” americana viene travolta dalla carica di un elefante dopo che si era allontanata dal veicolo su cui si trovava per scattare alcune fotografie. Luglio 2007, Patrick Smith e la moglie Julie vengono attaccati da un enorme elefante maschio all’interno del Masai Mara in Kenya. Julie si salva, ma per Patrick non c’è scampo.  Ottobre 2009, Anton Turner viene ucciso nel corso di un attacco di un elefante in Tanzania mentre accompagnava una troupe inglese della BBC che aveva lo scopo di girare un documentario sulla vita di David Livingstone. Giugno 2010, Sharon Brown e la piccola Margaux vengono uccise dalla carica di un elefante solitario nei pressi del monte Kenya.  Luglio 2010, una donna romana di 63 viene attaccata ed uccisa da un branco di elefanti anni mentre prendeva parte insieme al marito ad un safari a piedi nel nord della Tanzania. 
Questi sono alcuni (ma la lista sarebbe ben più nutrita) degli eventi tragici che riguardano attacchi mortali sferrati da elefanti nei confronti di turisti. Non c’è una statistica sugli attacchi nei confronti delle popolazioni locali, ma l’elenco è sicuramente più lungo.