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sabato 26 novembre 2022

Il Respiro della Foresta

Il respiro della foresta è un viaggio scientifico e spirituale nelle foreste tropicali dell’Africa e dell’Asia, il racconto emozionante di come la frequentazione di questi straordinari ecosistemi abbia formato una coscienza ecologica “integrale” e determinato la consapevolezza della necessità di azioni urgenti e concrete per arginare l’opera di distruzione che gli esseri umani stanno infliggendo alla propria casa comune.

Uno strumento utile per viaggiatori, educatori e ragazzi che vogliono andare alla scoperta della complessità degli equilibri che regolano la stabilità ecologica e climatica del nostro pianeta. Un appassionato tentativo di dimostrare come tutto sia collegato, e perché ciò che accade nelle foreste pluviali è determinante per il futuro della nostra specie.

La foresta pluviale tropicale è la realtà più complessa della quale un uomo comune possa fare esperienza su questo pianeta. Una camminata nella foresta pluviale equivale a una passeggiata nella mente di Dio” Biruté Galdikas

Il Respiro della Foresta può essere acquistato su:

Orme editore

IBS

Amazon

Feltrinelli

Mondadori

Il Libraccio

 

sabato 6 aprile 2019

La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Albero


Il 4 aprile 2019 è stata proclamata al Parlamento francese la Dichiarazione dei diritti dell’albero. Un documento storico presentato dagli attivisti dell’Associazione ambientalista A.R.B.R.E.S., che si augurano diventi universale e apra la strada a una nuova legislazione in grado di riconoscere l’albero come essere vivente a sé stante.
Questo il testo tradotto in italiano:


Articolo 1
L'albero è un essere vivente fisso che, in proporzioni comparabili, occupa due ambienti distinti, l'atmosfera e il suolo. Nel terreno si sviluppano le radici, che catturano acqua e minerali. Nell'atmosfera cresce la chioma, che cattura l'anidride carbonica e l'energia solare. A causa di questa condizione, l'albero gioca un ruolo fondamentale nell'equilibrio ecologico del pianeta.

Articolo 2
L'albero, essendo sensibile ai cambiamenti del suo ambiente, deve essere rispettato in quanto tale, non può essere ridotto a un semplice oggetto. Ha diritto allo spazio aereo e allo spazio sotterraneo di cui ha bisogno per raggiungere la sua piena crescita e raggiungere la sua dimensione adulta. In queste condizioni l'albero ha diritto al rispetto della sua integrità fisica, aerea (rami, tronco, fogliame) e sotterraneo (rete di radici). L'alterazione di questi organi lo indebolisce seriamente, così come l'uso di pesticidi e altre sostanze tossiche.

Articolo 3
L'albero è un organismo vivente la cui longevità media supera di gran lunga quella dell'essere umano. Deve essere rispettato per tutta la vita, con il diritto di svilupparsi e riprodursi liberamente, dalla nascita alla morte naturale, sia che sia un albero delle città o della campagna. L'albero deve essere considerato come soggetto di legge, comprese le regole che regolano la proprietà umana.

Articolo 4
Alcuni alberi, considerati degni di nota dagli uomini per la loro età, aspetto o storia, meritano ulteriore attenzione. Diventando un patrimonio bio-culturale comune, hanno accesso a uno status più elevato che impegna gli esseri umani a proteggerli come "monumenti naturali". Possono essere registrati in una zona di conservazione del patrimonio paesaggistico, beneficiando così di una maggiore protezione e miglioramento per ragioni estetiche, storiche o culturali.

Articolo 5
Per soddisfare i bisogni degli uomini, alcuni alberi vengono piantati e quindi sfruttati, per sfuggire necessariamente ai criteri sopra menzionati. Il modo in cui vengono raccolte le foreste o gli alberi rurali, tuttavia, deve tenere conto del ciclo di vita degli alberi, delle capacità di rinnovamento naturale, degli equilibri ecologici e della biodiversità.


Lo scopo di questo testo è quello di cambiare il modo in cui
le persone guardano e si comportano, per renderle consapevoli del ruolo
cruciale degli alberi nella vita di tutti i giorni e per il futuro, aprendo la
strada a un rapido cambiamento legislativo a livello nazionale.

sabato 30 luglio 2016

La Straordinaria Storia della Vita sulla Terra

Questo libro, scritto dagli Angela padre e figlio, ripercorre in maniera semplice e piacevole la storia della vita sul nostro pianeta. L’espediente di utilizzare i giorni del calendario in proporzione al flusso del tempo nei 4 miliardi di storia aiuta molto a comprendere le distanze temporali fra le varie fasi dell’evoluzione della vita.

giovedì 7 aprile 2016

Laudato Sì e la Cura della Casa Comune


L’Enciclica Laudato Sì di Papa Francesco esorta tutti ad ascoltare “i gemiti di sorella terra che si uniscono ai gemiti degli abbandonati del mondo”. Questa chiamata all’azione ha i connotati dell’urgenza, non si rivolge solo ai credenti ma riguarda tutti gli “uomini di buona volontà”. L’estratto che segue non contiene né le parole “Dio” né “religione”.  Tra le righe sono contenute le linee guida a beneficio di coloro che vogliono perseguire Pace, Giustizia e Salvaguardia della Terra. Tutto è collegato.

I PROBLEMI

mercoledì 27 gennaio 2016

Mikumi National Park (ita)

Il Parco Nazionale Mikumi rappresenta la più comoda ed economica possibilità di partecipare ad un safari che offra la Tanzania. E’ situato a sole quattro ore di auto da Dar es Salaam ed è quindi visitabile in giornata dalla capitale. E’ un parco che può essere tranquillamente visitato con un mezzo proprio essendo attraversato da strade carrabili in
ottime condizioni e coperto da una completa e precisa rete segnaletica. E’ sufficiente acquistare una carta del parco all’ufficio che si trova all’ingresso del parco per essere sicuri di orientarsi agevolmente una volta varcato il gate principale.
La caratteristica principale del Mikumi è quella di essere attraversato, nella sua parte nord, da un lungo tratto (circa cinquanta chilometri) di una delle principali arterie stradali della Tanzania, quella che da Dar es Salaam conduce al sud della Tanzania e di qui in Zambia.
Ogni volta che si percorre questo tratto di strada capita di osservare ai margini dell’asfalto la

lunedì 29 dicembre 2014

Il Bioparco di Roma

Il Bioparco è il giardino zoologico della capitale. Situato all’interno di Villa Borghese è ampio ben 17 ettari e ospita oltre 220 diverse specie di animali. Il Bioparco raccoglie in sé tutte le caratteristiche positive di cambiamento rispetto all’antica maniera di detenere in cattività le specie animali selvatiche. Mentre un tempo gli zoo esistevano solo per esibire al pubblico
animali esotici sottraendoli dai loro ambienti naturali, i giardini zoologici moderni perseguono obbiettivi radicalmente diversi e decisamente più rispettosi della salvaguardia della natura.
Innanzitutto sono presenti nel Bioparco solo animali nati in cattività (e quindi difficilmente riadattabili alla vita selvatica) o animali sottratti al commercio illegale di specie selvatiche. La battaglia di pseudo-ambientalisti che propugnano la chiusura degli zoo (o dei grandi acquari) per liberare gli animali in natura è assolutamente

giovedì 28 agosto 2014

La Riserva Peyrieras - Madagascar Exotic

La Riserva Peyrieras o Madagascar Exotic di Marozevo costituisce una tappa obbligatoria e caldamente raccomandata quando si discende verso la costa est del Madagascar. E’ situata a 72 km dalla capitale passando attraverso la verdeggiante foresta di Mandraka. La Riserva porta il nome del naturalista che l’ha creata: André Peyrieras. Egli era un ricercatore appassionato della biodiversità malgascia e non si conta il tempo da lui trascorso a studiarla.
Questo centro di riproduzione ospita un numero considerevole di specie di rettili, anfibi, mammiferi ed insetti. Un mammifero residente di questo luogo è il Tenrec

Peyrieras reserve - Madagascar Exotic (ENG)

The visit of the reserve of Peyrieras or Madagascar Exotic of Marozevo is highly recommend when you go  to the east coast of Madagascar. It is located 72 km from the capital inside the green forest of  Mandraka. The naturalist who created this reserve is André Peyrieras, a researcher who is passionate of Malagasy biodiversity and does not count the time to study
it. It is a breeding center hosting some species of reptiles, amphibians, mammals and some insects. The resident mammal of this farm is the Tenrec eucaudatus, an insectivorous well known throughout Madagascar. Up the hill, a small strip of natural forest in the south part of the reserve  gives shelter to sifaka and grey lemurs who have been relocated there due to the degradation of their natural habitat. A cage breeding butterflies like the famous butterfly comet Argema mittrei also distinguish this farm. Butterflies are designated for export. It's fun to touch and take on hands the famous flat geckos like Uroplatus distinguished by

La Réserve Peyrieras - Madagascar Exotic (FR)

La réserve de Peyrieras ou Madagascar exotic  de Marozevo constitue  un étape prépondérante et très recommander quand on descend vers la cote Est de Madagascar. Elle se situe à 72km de la Capitale en passant par la forêt verdoyante de Mandraka. Elle porte le nom du naturaliste qui l’a crée : André Peryieras. Un chercheur qui est passionné à la biodiversité malgache et ne compte pas son temps pour l’étudier.
Cette centre d’élevage abrite un nombre considérable d’espèces de reptile, les amphibiens, mammifère et quelques insectes… Le mammifère pensionnaire de cette ferme est le Tenrec eucaudatus, un animal insectivore très connue partout à  Madagascar. Un peu plus haut dans la colline, une petit lambeau de foret naturel qui se situe dans la partie sud de la ferme accueilli des sifaka et des lémures griseuses qui sont relocalisé là dues à la dégradation de leur habitat naturel.  Un cage de reproduction des papillons comme la fameuse papillon à comète Argema mittrei aussi est distingué dans cette ferme. Les papillons sont destinés à l’exportation. C’est amusant de prendre dans les mains le fameux

giovedì 21 agosto 2014

La Forêt de Andasibe (FR)

Le parc national d'Andasibe-Mantadia est une réserve forestière située dans la partie orientale de Madagascar. Il se situe sur la route entre Antananarivo (la capitale) vers la ville côtière de Tamatave.  Elle représente une halte idéale pour ceux qui font le long voyage vers l'Ile Saint Marie ou Canal des Pangalanes. La visite de ce parc naturel est une expérience unique, qui permet d'observer l'écosystème typique de Madagascar et ses habitants les plus spécifiques. Du point de vue touristique, la partie la plus intéressante est la Reserve speciale de Indri indri d’Analamazaotra où vous pouvez observer dans son habitat naturel le fameux Indri indri  et qui constitue l’attraction principale du parc. Ce sont les plus grands lémuriens en vie et ils mesurent

Andasibe Forest (EN)

Andasibe-Mantadia  national park is located in the eastern part of Madagascar. It is positioned on the road between Antananarivo (the capital) to the coastal town of Tamatave. It is an ideal stop for those who make the long trip to Sainte Marie and  Canal of Panganales.
Visiting this park is a unique experience: it allows to observe the typical ecosystem of Madagascar and its most unique inhabitants. From a tourist point of view, the most interesting part is the Indri Indri Special reserve of  Analamazaotra where you can observe in their natural habitat Indri indri : the main attraction of the park. They are the largest living lemurs and they measure about one meter in height. Their most distinctive feature is their curious and amazing calls you can hear and recognize up to three kilometers away. The Malagasy

sabato 12 luglio 2014

Un Giorno di Pioggia, in Madagascar

Un giorno di pioggia, in Madagascar, può essere l'occasione per esplorare il giardino e scoprire meraviglie nascoste ad un occhio disattento. La pianta di Vakona (Pandanus spp) cela al suo interno un microcosmo segreto. Le sue foglie spinose lo proteggono, l'acqua che vi si raccoglie lo nutre. E' l'emblema del Madagascar: uno scrigno di biodiversità, unica ma non appariscente. Per venire scoperta essa richiede curiosità e pazienza. Una volta svelata

martedì 1 aprile 2014

Ngorongoro

A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde”. E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona (Genesi 1, 30-31).
Le metafore bibliche che Ngorongoro è capace di evocare si sprecano. La creazione ed il Paradiso terrestre sono i riferimenti che per primi saltano alla mente. Appena scesi sul fondo del cratere l’impressione è però quella di essere entrati nel ventre dell’Arca di Noè: “E di tutto ciò che vive di ogni carne fanne entrare nell'arca due di ogni specie per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina. Degli uccelli secondo la loro specie, del bestiame secondo la loro specie e di tutti i rettili della terra secondo la loro specie. Due di ogni specie verranno a

giovedì 28 febbraio 2013

Gli Angeli di Leakey

Poche persone hanno avuto un impatto sullo studio delle origini dell’uomo maggiore di Louis Leakey. Nato da genitori missionari in Kenya nel 1903, si laureò a Cambridge nel 1925 in archeologia e antropologia per poi tornare in Africa orientale a condurre diversi progetti di ricerca. Nonostante fosse un fervente cristiano, sostenne fin dagli inizi la teoria evoluzionistica darwiniana, maturando la convinzione che i primi uomini avessero mosso i loro passi in Africa. Nel 1936 sposò Mary Douglas Nicol, una illustratrice scientifica, che divenne sua inseparabile compagna di lavoro e fatiche nei diversi siti di scavo. La scoperta che consegnò alla storia il nome dei Leakey risale al 1950, quando nella gola di Olduvai nell’attuale Tanzania la coppia rinvenne un cranio fossilizzato di Zinjanthropus, un ominide che visse 1,75 milioni di anni fa. Nel corso della sua attività Louis Leakey inaugurò numerosi filoni scientifici.
Uno dei più importanti fu lo studio dei grandi primati, per svolgere il quale Leakey scelse tre donne, a suo modo di vedere più sensibili e recettive degli uomini nell’instaurare un legame empatico con i primati.  La loro giovane età le rendeva inoltre adatte

sabato 29 dicembre 2012

Andasibe-Mantadia


Il Parco Andasibe-Mantadia è una riserva forestale situata nella parte orientale del Madagascar. Si situa idealmente sulla direttrice che conduce da Antananarivo (la capitale) verso la città costiera di Tamatave, rappresentando la tappa ideale quindi lungo il viaggio che porta verso Ile Saint Marie o il Canale di Pangalanes. Visitando questo parco si compie un’esperienza naturalistica unica, potendo osservare l’ecosistema tipico del Madagascar e alcuni dei suoi abitanti più caratteristici.
La parte principale del parco da un punto di vista strettamente turistico è la Riserva Speciale Indri-Indri o Anamalazoatra dove si possono osservare i celebri Indri-Indri, ai quali spetta la palma di principali attrazioni del parco. Gli Indri-Indri sono i più grandi lemuri viventi arrivando a misurare quasi un metro di altezza. La loro caratteristica più curiosa sono gli incredibili vocalizzi che emettono di continuo e che è possibile riconoscere fino a tre km di distanza. Il nome malgascio di questi animali è babakoto (leggendo la lettera “o” come se fosse “u”) che letteralmente significa “padre del ragazzo”, a causa della leggenda che vorrebbe gli Indri

mercoledì 10 ottobre 2012

La Carica dell'Elefante

Giugno 2000, un turista inglese in vacanza in Kenya, presso il famoso parco Masai Mara, commette l’azzardo di allontanarsi all’alba dal campo tendato presso cui era alloggiato. Nel tentativo di scattare una fotografia ad un gruppo di elefanti viene assalito e travolto dalla matriarca. Gennaio 2001, al Ruaha National Park una “Peace Corp” americana viene travolta dalla carica di un elefante dopo che si era allontanata dal veicolo su cui si trovava per scattare alcune fotografie. Luglio 2007, Patrick Smith e la moglie Julie vengono attaccati da un enorme elefante maschio all’interno del Masai Mara in Kenya. Julie si salva, ma per Patrick non c’è scampo.  Ottobre 2009, Anton Turner viene ucciso nel corso di un attacco di un elefante in Tanzania mentre accompagnava una troupe inglese della BBC che aveva lo scopo di girare un documentario sulla vita di David Livingstone. Giugno 2010, Sharon Brown e la piccola Margaux vengono uccise dalla carica di un elefante solitario nei pressi del monte Kenya.  Luglio 2010, una donna romana di 63 viene attaccata ed uccisa da un branco di elefanti anni mentre prendeva parte insieme al marito ad un safari a piedi nel nord della Tanzania. 
Questi sono alcuni (ma la lista sarebbe ben più nutrita) degli eventi tragici che riguardano attacchi mortali sferrati da elefanti nei confronti di turisti. Non c’è una statistica sugli attacchi nei confronti delle popolazioni locali, ma l’elenco è sicuramente più lungo.

domenica 12 febbraio 2012

4 Ragioni per visitare il Ruaha National Park

Ho visitato il Parco Nazionale Ruaha più di dieci volte negli utlimi sei anni. Ho lavorato nella regione di Iringa quindi il Ruaha N.P. era la soluzione più semplice per sfruttare i brevi periodi di vacanza. E’ mia opinione che il Ruaha N.P. sia uno dei parchi più suggestivi ed emozionanti di tutta l’Africa orientale. Le ragioni principali per scegliere una visita del Ruaha N.P. sono:
Grazie allo scarso numero di visitatori (2.500 all’anno, contro gli oltre 250.000 che visitano il Serengeti) l’esperienza del Ruaha N.P. è una delle più selvagge che possano essere vissute in un parco africano. La maggior parte degli avvistamenti della fauna selvatica avviene nella più completa solitudine.
Il Ruaha N.P. è un tipico parco fluviale; ciò significa che tutto il Parco si sviluppa lungo il corso di un grande corso d’acqua (il fiume Ruaha appunto). Durante la stagione secca il fiume si riduce ad un piccolo torrente, che rappresenta l’unica fonte d’acqua nel raggio di centinaia di chilometri. Tutti gli animali devono convergere a questo fiume per abbeverarsi quindi è estremamente facile osservare la fauna selvatica. Spesso i predatori, che attendono le loro prede vicino al fiume, vengono avvistati durante la caccia. In questo Parco gli animali maggiormente predati dai leoni sono i bufali e secondariamente le giraffe. Ogni caccia lascia con il fiato sospeso!
Dopo l’annessione delle paludi dell’Usangu, Ruaha N.P. è divenuto il parco nazionale più esteso di tutta l’Africa, sorpassando il Kruger ed il Serengeti. Tuttavia l’area più adatta per vedere gli animali è relativamente ristretta e può essere coperta quasi interamente in un solo giorno.
Le poche strutture di accoglienza turistica presenti all’interno dei confini del Parco sono ben nascoste e mimetizzate nella natura. Ciò aiuta il visitatore a vivere una reale immersione nell’ecosistema africano. In ogni lodge o alloggio pubblico (le “banda” gestite dalla Tanapa) il turista si sente veramente calato nella natura e l’interazione diretta con gli animali selvatici è all’ordine del giorno. Ciò implica di osservare le regole di comportamento in presenza di animali e di seguire pedissequamente le istruzioni dei guardia-parco.
Suggerisco di visitare il Ruaha N.P. durante la stagione secca (da Giugno a Novembre) per osservare al meglio gli animali di grandi dimensioni. La stagione delle piogge (Dicembre-Maggio) è il periodo migliore invece per il bird-watching e per vedere la natura nella sua massima espressione di rigoglio e colore. Nella stagione umida di solito – ma non è una regola – è più difficile vedere i mammiferi.
Le due star del Ruaha N.P sono i leoni (il parco ne è letteralmente affollato) e i tragelafi o kudu (che si avvistano facilmente solo qui e al Selous), ma tutta la tradizionale fauna africana è qui ben rappresentata. L’unico membro della cerchia dei famosi “big five” che non si può vedere è il rinoceronte, che in Tanzania i turisti possono vedere esclusivamente a Ngorongoro.

M.L.

sabato 11 febbraio 2012

4 Reasons to visit Ruaha National Park

I went in Ruaha National Park more than 10 times in the last 6 years. I worked in Iringa region so Ruaha was the easiest park to visit during short holidays. In my opinion is one of the most exciting parks in whole East Africa. The main reasons to prefer the visit of Ruaha N.P. are:
Thanks to the low number of visitors (2.500 per year compared with Serengeti that hosts 250.000 visitors every year!) the experience in Ruaha N.P. is one of the wildest can be lived in Africa. Most of the game viewing occur in absolute isolation and solitude;
Ruaha N.P. is a typical river park, which means that all the park area is developed along a main river (Ruaha river). During the dry season the river is reduced to a small stream and represent the only source of water for hundreds of kilometers. All the wildlife must converge to the river so is very easy to see animals and very often predators can be observed during hunting. In this park the main prey for lions are buffaloes and secondary giraffes. All hunts are very breathtaking!
After the annexation of Usangu Swamp Ruaha N.P. became the biggest National Park in Africa, surpassing Serengeti and Kruger Park. Anyway, the main area useful for game viewing is relatively small and can be covered in one day.
All the tourist structures inside the park are hidden and well merged into nature. This helps to live a true immersion in African ecosystem. In every lodge and public huts (tourist bandas managed by Tanapa) the visitor is really inside nature and a direct interaction with wildlife is absolutely normal. Take care of your movements and follow suggestions and rules of park wardens.
I suggest to visit Ruaha N.P. from June to November (Dry season) to sight large game and predators. The rainy season (December-May) is very interesting for bird-watching and to see an explosion of colors and flowers. In rainy season usually – but is not a rule – is more difficult to see mammals.
In my opinion the two stars of Ruaha National Park are lions (the park is full of these predators) and kudus (easily sighted only here and in Selous), but all the traditional game are present. The only member of big five that you cannot see here is rhino, which can be viewed by tourists in Tanzania only in Ngorongoro.

M.L.

sabato 6 agosto 2011

La suggestione mistica della montagna


Dopo una corsa senza ostacoli di mille e duecento chilometri, dalle rive del fiume Mississippi verso il Pacifico, la Grande Prateria settentrionale del continente americano si infrange contro una barriera di rocce che precedono le Montagne Rocciose e sembrano far loro la guardia. Gli americani hanno battezzato queste rocce “The Black Hills”, traducendo letteralmente il vecchio nome che avevano dato loro i Lakota Sioux: Paha Sapa, appunto le Colline Nere.[…]
Al mattino presto, quando il sole che sorge illumina la loro faccia rivolta a est, e al tramonto, quando il loro profilo dolomitico si staglia contro il cielo immenso del West alle loro spalle, da quei monti coperti di conifere e alti duemila metri si spigiona un richiamo profondo e inspiegabile. […]
[…] molto prima che gli scultori di monumenti e i produttori di Hollywood sentissero il richiamo delle Colline Nere, i Lakota Sioux avevano già stabilito che le Paha Sapa erano un luogo sacro, la casa di Uakan Tanka, il Grande Padre Mistero, il Grande Spirito, il Grande Creatore. La casa di Dio.
Sarebbe facile, naturalmente, concludere che quegli uomini ingenui e primitivi si sono lasciati incantare dall’incomprensibile bellezza di una catena di monti scuri che sboccia nel mezzo di una pianura arida, come un miraggio o un presagio delle grandi Rocciose. Ma chi ha visto le colline della Palestina, le alture nude, color ossa e sangue sulle quali sorge Gerusalemme, la città sacra di ben tre grandi religioni, il Cristianesimo, l’Islamismo e l’Ebraismo, sa che tutti gli uomini, e non solo i Sioux, associano istintivamente le suggestioni naturali con il richiamo del soprannaturale. Un’etologa americana, Jane Goodall, che da quarant’anni studia il comportamento dei nostri cugini, gli scimpanzé africani, sostiene, dopo aver visto le scimmie ammutolire estatiche davanti a catene montane e cascate alpine, che la prima idea di Dio dovette nascere negli uomini alla vista di un monte.
Brano tratto dal libro “Gli Spiriti non dimenticano”, di Vittorio Zucconi.

sabato 2 ottobre 2010

Ruaha National Park

Di seguito il montaggio di alcuni video girati durante un safari al Ruaha National Park nel settembre 2010. Dopo l'annessione dell'Usangu Game Reserve il Ruaha è diventato per estensione il parco nazionale più grande della Tanzania (superando anche il Serengeti) ed il secondo in tutta l'Africa. Durante la stagione secca il corso d'acqua si riduce sensibilmente e tutti gli animali, per abbeverarsi, sono costretti a scendere nel letto inaridito del fiume sfidando i numerosi branchi di leoni che ne sorvegliano le sponde.