mercoledì 22 giugno 2022

Spruzzi di felicità

"Mi piacerebbe tanto entrare, mi compri un biglietto?”. Gli occhi sgranati di un bambino rom mi fissano supplici. È voltato verso di me ma le mani stringono ancora la recinzione che circonda la piscina. Annuisco, mi sembra un gesto di cortesia molto a buon mercato. E poi non vuole soldi, vuole solo entrare in piscina e giocare con i suoi coetanei. Ci rechiamo insieme fino al bancone della cassa. Chiedo due biglietti, uno per me e uno per il bambino. La cassiera lo guarda e imbarazzata mi risponde “non posso, è una questione un pò complicata”.

Si avvicina la direttrice. Mi spiega, con determinazione e senza compiacimento, che in passato sono avvenuti episodi spiacevoli. Ora gli zingari possono entrare solo se accompagnati da adulti che garantiscano per loro “e non parlo dei genitori”. Ci penso un pò su, poi mi rivolgo al bambino: “io adesso vado a nuotare, tra un’ora torno qui; tu vieni con il costume”. Mi giro verso le due ragazze dietro al bancone: “garantisco io per lui”.

Terminata la mia sessione di nuoto, senza asciugarmi torno all’ingresso della piscina. Ad aspettarmi trovo DUE bambini rom. La cassiera mi lancia un sorriso sincero. Pago i due biglietti e andiamo nello spogliatoio. Tiziano e Zako sono magri, sporchi e puzzolenti. Sono anche belli e sorridenti. Li accompagno alla piscina esterna e ci dirigiamo verso il lato dove l’acqua è più bassa. Non aspettano, come concordato, che li preceda in acqua. Con due balzi scomposti si tuffano lanciando spruzzi di felicità.


 

martedì 14 giugno 2022

Siccità e Carestia nel Corno d'Africa

Nel 2011, la Somalia ha vissuto una devastante carestia che ha ucciso oltre un quarto di milione di persone, metà delle quali bambini di età inferiore ai cinque anni. La comunità internazionale non è riuscita ad agire in tempo, nonostante i ripetuti avvertimenti della crisi imminente.

Poco più di un decennio dopo, i leader mondiali agiscono ancora una volta tardi e in misura insufficiente per scongiurare la carestia catastrofica che si è abbattuta in Africa orientale. 


L'attuale crisi nel Corno d'Africa va avanti da più di due anni. La siccità indotta dal repentino cambiamento climatico si è abbattuta con una crescente intensità negli ultimi dieci anni.

Eppure, la regione è una delle meno responsabili della crisi climatica, emettendo lo 0,1% delle emissioni globali di carbonio.

Quasi la metà del bestiame nell'Africa orientale è morta. Il numero di persone che affrontano la fame estrema in Etiopia, Kenya e Somalia è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno, da oltre 10 milioni a oltre 23 milioni di oggi.

Questo lunghissimo periodo di siccità è stato interrotto solamente da brevi precipitazioni di entità estrema, scatenando alluvioni che hanno reso ancor più difficile la vita delle persone senza permettere un utilizzo graduale e prolungato dell’acqua.

In Kenya la siccità ha causato un calo del 70% della produzione agricola e 3,5 milioni di persone affrontano una fame acuta. Il conflitto in Ucraina ha peggiorato ulteriormente la situazione, portando i prezzi dei generi alimentari, già in aumento, al livello più alto mai registrato, rendendo il cibo irraggiungibile per milioni di persone.

Il coordinamento diocesano per Wajir mantiene i riflettori accesi su ciò che accade in questa regione, rimanendo aggiornato in tempo reale dalle realtà caritatevoli locali che sostiene da molto tempo. Nella contea di Wajir, nell’estremo nord-est del paese al confine con la Somalia, vivono quasi 800.000 persone, il 94% delle quali vive in povertà estrema. Da alcune settimane riceviamo notizia di bambini ricoverati negli ospedali in grave stato di malnutrizione. Molti di loro purtroppo non ce l’hanno fatta. Il coordinamento diocesano continua ad aiutare la popolazione di Wajir attraverso azioni a breve e medio termine. Siamo impegnati a far fronte alle necessità contingenti di tanti beneficiari che hanno necessità immediata di cibo ed acqua. Attraverso azioni mirate all’incremento delle produzioni agricole e della capacità di stoccaggio di acqua tentiamo inoltre di aumentare la capacità di adattamento della popolazione alla siccità, che è divenuta ormai una condizione costante nel Corno d’Africa.

associazionevolontaria@gmail.com


Turismo Responsabile a Zanzibar

Zanzibar è un’isola magica situato al largo della Tanzania e facente parte del suo territorio dal 22 aprile 1964. Ridurre Zanzibar a una meta di mare sarebbe molto riduttivo, perché i motivi diinteresse storico e culturale di quest’isola sono davvero troppi per ignorarli! VolontariA propone la visita di questi luoghi all’interno della propria proposta di turismo responsabile scegliendo Nungwi come località privilegiata per il relax, per vivere il mare e come punto di partenza per le varie escursioni. Nungwi è una cittadina a vocazione turistica situata sulla punta nord di Zanzibar. Rispetto a molte altre località ha i vantaggi di non essere troppo soggetta al fenomeno delle maree (sulla costa est il mare letteralmente scompare la mattina!) e di godere di tramonti mozzafiato, che rappresentano momenti davvero indescrivibili. Il pernottamento avviene in bungalow situati proprio sulla spiaggia, semplici ma puliti e confortevoli, l’ideale per vivere senza filtri la vita del luogo e le sue meraviglie della natura. Da Nungwi è possibile dedicarsi a numerose escursioni sull’isola. Di seguito alcune delle attività più significative.


 Atollo di Mnemba

Un’isola paradisiaca circondata da una ricchissima barriera corallina. Si tratta sicuramente di uno dei luoghi più suggestivi di tutto l’arcipelago di Zanzibar. Possibilità di fare snorkeling e pranzo a base di pesce alla griglia. Davanti all’atollo si trova una delle spiagge bianche più grandi e incontaminate che avrete mai visto!

 


Acquario delle tartarughe

A poca distanza dai bungalow a Nungwi si può raggiungere a piedi un acquario naturale tra gli scogli utilizzato da un’associazione locale per riabilitare le tartarughe marine ferite dalle imbarcazioni. Durante la visita è possibile imparare molto a proposito della biologia delle tartarughe marine e di cimentarsi in incontri ravvicinati con quelle presenti nella grande vasca naturale.

Spice Tour

Durante il celebre “tour delle spezie” si possono visitare le antiche farm dell’isola che ancora oggi coltivano una grandissima varietà di piante e spezie, che un tempo resero Zanzibar il principale polo produttivo del mondo. 


 Prison Island

A Prison Island sorge quella che fu la residenza del sultano di Zanzibar. Oggi l’isola è abitata dalle tartarughe giganti delle Seychelles che appartennero ai vecchi dominatori dell’isola. Il mare antistante all’isola, per le sue acque cristalline popolate da una ricca fauna marina, si presta allo snorkeling. 


Stone Town

Stone Town è un’antica città arabo-omanita caratterizzata dalla commistione di razze diverse e religioni orientali, dai vicoli strettissimi e da un’architettura arabeggiante. Si possono visitare diversi monumenti storici, esplorare il caratteristico mercato del pesce e perdersi nello shopping nei negozi di artigianato locale.

Foresta di Jozani

Nella parte centrale dell’isola si trova uno degli ultimi lembi di foresta che un tempo coprivano Zanzibar. A Jozani è possibile vivere l’esperienza di una passeggiata in una foresta tropicale e vedere da vicino i colobi rossi di Zanzibar, primati di grande bellezza che sono seriamente minacciati di estinzione.


Per info: 

responsible.tz@gmail.com 

associazionevolontaria@gmail.com

VolontariA è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale che promuove e sostiene progetti in ambito educativo, agricolo, ambientale in Tanzania, in Kenya e in Madagascar, mediante una collaborazione diretta con organizzazioni e agenzie locali.

lunedì 6 giugno 2022

Desiderio e Paura

C’è una cosa che continuo a chiedermi da quando siamo tornati. Se ho lasciato qualcosa alle persone che ho incontrato…. un sorriso, uno sguardo, un gesto. Se quando ci incontreremo di nuovo si ricorderanno di me. Io, di sicuro, mi ricorderò di loro.

 

Ho collezionato a lungo foto, articoli, proposte di viaggi, racconti, pagine di riviste sull’Africa, sospirando al desiderio di scoprirla, terrorizzata dalla paura di scoprirla! Un controsenso, lo so, fondato sulla consapevolezza che ‘ciò che è stato scoperto, lo è per sempre’. Proprio lì si fondono desiderio e paura, nel momento della scoperta, dove fai i conti con quello che è, non più con quello che avevi pensato. E il rischio è che sia deludente, o ti faccia desiderare di scoprirne ancora un po’...

Di quella piccola parte di Tanzania che ho scoperto me ne sono innamorata e molte cose resteranno con me.

Potrei fare un lungo elenco di sorrisi, sguardi, strette di mano, discorsi di saluto, studenti, strade; colori violenti, alberi, animali ed insetti, strade polverose e vita che ci brulica accanto…  che sono passati dai miei occhi per rimanere nel mio cuore. 

 

Oppure posso fare questo: fare un augurio a chiunque da sempre sogni di partire per l’Africa. Avere la possibilità di fare un viaggio così: auguro la possibilità di tornare a casa da una piccola parte di Africa, disillusi oppure innamorati. Di certo non indifferenti.  

 Tania