lunedì 29 dicembre 2014

Il Bioparco di Roma

Il Bioparco è il giardino zoologico della capitale. Situato all’interno di Villa Borghese è ampio ben 17 ettari e ospita oltre 220 diverse specie di animali. Il Bioparco raccoglie in sé tutte le caratteristiche positive di cambiamento rispetto all’antica maniera di detenere in cattività le specie animali selvatiche. Mentre un tempo gli zoo esistevano solo per esibire al pubblico
animali esotici sottraendoli dai loro ambienti naturali, i giardini zoologici moderni perseguono obbiettivi radicalmente diversi e decisamente più rispettosi della salvaguardia della natura.
Innanzitutto sono presenti nel Bioparco solo animali nati in cattività (e quindi difficilmente riadattabili alla vita selvatica) o animali sottratti al commercio illegale di specie selvatiche. La battaglia di pseudo-ambientalisti che propugnano la chiusura degli zoo (o dei grandi acquari) per liberare gli animali in natura è assolutamente
infondata e deleteria per gli animali stessi che vorrebbe salvare.
Gli animali al Bioparco vengono mantenuti non più all’interno di gabbie anguste bensì di spaziosi ambienti che riproducono fedelmente l’habitat originario di ciascuna specie. La dimostrazione di questo fatto è che non ho constatato i segnali tipici dello stress psicologico da cattività prolungata come i movimenti stereotipati (corsa in circolo,
scavare con insistenza in un punto, ecc.) se non in un caso (l’armadillo) su oltre mille animali del Bioparco. Molte delle specie animali accolte sono inserite negli elenchi delle specie minacciate o in via di estinzione, come ad esempio il Leone Asiatico, lo Scimpanzé e l’Orangutan. Bisogna pensare quindi a questo parco come una grande arca di Noè che conserva il genoma di animali che potrebbero venire reintrodotti una volta che i loro cugini selvatici fossero spariti dai loro habitat naturali.
Un altro obbiettivo ben evidente i questa struttura è l’educazione ambientale. Sono presenti ovunque cartelli esplicativi e percorsi didattici che insegnano ai bambini ed agli adulti l’importanza della tutela della natura ed il rispetto delle specie animali selvatiche e domestiche. Un luogo che raccoglie animali tenuti in cattività si pone infatti come centro di educazione alla salvaguardia degli ambienti da cui questi animali provengono.
Una caratteristica molto importante del Bioparco è la grande attenzione nei confronti dei bambini. E’ innegabile che i bambini siano gli utenti privilegiati e proprio a loro sono dedicate attività specifiche come la tombola degli animali, laboratori volti a consentire l’interazione diretta fra gli animali e i bambini, la possibilità di partecipare al pasto degli animali. Per una famiglia il Bioparco è il luogo ideale dove trascorrere in maniera salutare un’intera giornata, permettendo ai bambini di imparare molte nozioni sulla natura divertendosi e ai grandi di rilassarsi passeggiando in mezzo al verde allentando la sorveglianza sui propri figli che possono aggirarsi in tutta sicurezza tra orsi e leoni.
Riporto alcune notazioni personali, perché non solo i bambini sono capaci di guardare queste creature con grande stupore. L’animale che ho osservato con più ammirazione è stato il licaone, il lupo della savana, capace di cacciare con elaborate tecniche di accerchiamento della preda e di complessi comportamenti sociali. Il più sorprendente è stato l’ibis scarlatto dell’America centrale, un uccello dai colori assolutamente unici dettati dall’alimentazione a base di gamberetti. Il più prezioso e raro è l’Axolotl, un curioso anfibio che vive in natura esclusivamente in un lago del Messico. L’ambiente che più ho apprezzato è stato invece quello amazzonico che ospita alcune specie di piccoli primati che vivono in quelle foreste. E’ impossibile, nel corso di un trekking all’interno della foresta amazzonica, vedere tanti esemplari di scimmie perché troppo in alto, troppo mimetizzate oppure troppo piccole. Al Bioparco se ne possono vedere diverse specie e da molto vicino, comprendendo quale incredibile ricchezza nasconda il grande polmone verde del nostro pianeta.  
M.L.


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