martedì 20 novembre 2012

L'Iniqua Distribuzione della Ricchezza

Quando ero impegnato nello studio della filiera pataticola nel distretto di Kilolo, in Tanzania, ho avuto modo di saggiare tutte le fasi che interessano la produzione di questo tubero, dalla coltivazione alla commercializzazione e trasformazione “industriale”. Durante la stagione secca la coltivazione delle patate è ristretta alle aree di fondovalle, dove rimane costantemente un livello di umidità utile alla coltivazione. Nel raggiungere questi appezzamenti di terreno al seguito degli agricoltori, ho potuto constatare di persona quanto scoscesa fosse la discesa all’andata e ripida la salita al ritorno, sudandomi duramente questa fase dello studio. Le strade dove arrivavano i camion per la raccolta delle patate si trovavano sulle sommità delle colline, in molti casi ad alcune centinaia di metri di dislivello dai campi di fondovalle. Il dubbio che immediatamente mi ha assalito è stato: “Ma come diavolo fanno a trasportare i sacchi di patate fino a lassù?”. Gli agricoltori hanno convenuto che fosse un lavoro pesante per cui per il trasporto dei sacchi di patate (del peso medio di cento chilogrammi) assumevano dei lavoratori a giornata. I sacchi erano così pesanti che per caricarli sulle spalle occorrevano altri due lavoratori che li sollevassero,
e poi venivano trasportati risalendo lentamente le pendici delle colline fino alla strada. Questo tragitto veniva percorso decine di volte in un giorno, lavorando prevalentemente di notte perché le alte temperature giornaliere costituivano un ulteriore ostacolo. Il compenso che i lavoratori percepivano per questo supplizio di Sisifo ammontava a circa un euro al giorno.

Questo episodio mi ha molto colpito, ma una riflessione più attenta rivelerebbe che questo stile di vita, così incredibile ai nostri occhi, è praticamente la normalità della vita umana su questo pianeta. Oltre tre miliardi di persone al mondo vivono con meno di due dollari al giorno ed un miliardo di bambini sono poveri. La ricchezza detenuta da Bill Gates supera il PIL di ben 140 nazioni del mondo. Calcolando sommariamente la popolazione delle nazioni più ricche emerge che l’80% della popolazione mondiale vive in un paese povero. Incrociando poi i dati di fertilità delle nazioni ricche e di quelle povere, si può affermare che la probabilità che un bambino, venendo al mondo, lo faccia  in un paese ricco è inferiore al 9%.
Come siamo arrivati a questo punto? Ma soprattutto: com’è possibile che ci siamo abituati a considerare normale un mondo in cui una minoranza siede ad un lauto banchetto mentre tutti gli altri si devono accontentare delle briciole? Se le parti fossero invertite, non vorremmo che coloro che sono stati più fortunati di noi dessero il loro contributo per garantire a noi e alle nostre famiglie i diritti minimi che dovrebbero spettare ad ogni essere umano?
M.L.

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