sabato 19 agosto 2017

Il giorno prima della festa

La giornata era iniziata bene. Il sole era luminoso, l’alba nitida, l’aria tersa. Il cielo però non faceva sul serio. Era solo un clima di incoraggiamento perché iniziassimo col piede giusto. Il tempo della colazione e tutto era diventato nuvole, freddo e umido.
Il clima degli altipiani della Tanzania è questo. Non c’è accanimento contro l’uomo; semplicemente la natura ha deciso che sia così.
La strada per la scuola è affollata di bambini che stringono mazzi di rami di mimosa. Altrove
associamo il fiore di questa pianta ad un giorno dedicato alle donne. Le sue foglie oggi verranno destinate ad un utilizzo assai diverso.
Domani ci aspettano grandi festeggiamenti. Un impegno di raccolta fondi durato due anni, un percorso di formazione che ha coinvolto tanti ragazzi lungo sei mesi, un viaggio intensamente immaginato e difficilmente organizzato… tutto questo è stato pensato in funzione della giornata di domani.
Domani, domani. Sì ma oggi?
Oggi è il giorno prima della festa.
L’indole di chi fa sempre il tifo per il perdente mi spinge a raccontare il giorno meno importante che probabilmente nessuno dei miei compagni di viaggio ricorderà, quello che ha preceduto il grande avvenimento. Quello sì occuperà uno spazio significativo nella loro memoria.
Il lavoro che ci aspetta consiste nell’apportare piccoli ritocchi alla pittura della scuola. I ragazzi la definiscono già “la loro routine”. Beh, cari amici, la routine è finita. Il nostro compito volge al termine. 
Quello di tutti gli altri raggiunge invece il suo picco. Le classi sono vuote ma questo non ha nulla a che vedere con i nostri pochi colpi di pennello all’interno della scuola. C’è bisogno di tutte le mani possibili. I rami di mimosa sono animati da una moltitudine di bambini che puliscono il piazzale antistante gli edifici. Fuori dalle classi, in un commovente atto di dignità, sono ammucchiate le scarpe sporche e rotte dei bambini che all’interno, a piedi nudi, lavano chini i pavimenti.
I colori scuri dei visi e degli indumenti rendono indistinguibili nel grigiore della giornata le sagome dei bambini. Stracci e fronde sembrano muoversi da soli. Sorrido immaginando di assistere alla versione africana dell’apprendista stregone.
Una miriade di studenti è impegnata a lavare i barattoli di vernice e i secchi di pittura che abbiamo riversato sui muri della scuola. Trasporteranno acqua, cherosene, oli e chissà cos’altro. In Africa non si butta mai niente. Altri bambini faticosamente incidono il piano sopraelevato del terreno creando scalini che noi bianchi dovremo salire per elevarci sopra di loro. Non comprendono che noi siamo venuti soltanto per stare in mezzo a loro. Quelle scale a noi non servono.
Gli adulti sono impegnati nella costruzione del palco e nello scavo della fossa dei bagni che non si sa chi pagherà. Tra loro c’è il capovillaggio. E’ un bravo leader, ha capito che un capo non detta ordini ma ispira azioni.
All’interno della sala insegnanti ferve un’accesa riunione: c’è da avvisare le autorità, stabilire il programma, trovare il modo di amplificare voci e musiche, acquistare il cibo per nutrire tante persone. Questa è la parte più facile di tutte. Quello che verrà cucinato, verrà condiviso, come sempre. Speriamo solo che ai bambini tocchi in sorte un pezzo di carne.
I falegnami sono concentrati in uno sforzo contro il tempo: devono montare tutti gli infissi entro domani. Non li hanno trattati con l’impregnante per cui sono destinati a marcire presto. Anche nella loro testa esiste solo la giornata di domani. Non esiste un dopodomani.
Alcuni insegnanti gridano indicazioni esprimendo un ammirevole tentativo di coordinamento. Non scorgo alcun ordine in tutta questa frenesia.
Ho compreso però soltanto oggi, il giorno prima della festa, che tutti i soldi raccolti, le nostre fatiche, le nostre imperfezioni, sono state rivolte verso qualcosa che non ci è mai appartenuto perché appartiene a loro.
“Tutto ciò che non viene donato va perduto” diceva Madre Teresa. La scuola di Mwanzala è stata donata, e donandola siamo diventati più ricchi.
Domani è il giorno della festa.




2 commenti:

Unknown ha detto...

Grazie per continuare a regalarci pillole di ricordi e gemme preziose di insegnamenti! Cristina

Unknown ha detto...

Grazie, io continuo ad arricchirmi !!!