giovedì 10 agosto 2017

L'Africa nel cuore

(Post di ieri 09/08/17)

Suona la sveglia!! Sono le 7.30 del mattino; ora delle consuete lodi e ciò mi spinge a rimanere fagocitato nel mio caldo sacco a pelo. A malincuore scendo dal letto, mi vesto, pronto per una nuova giornata d’avventura qua a Bomalang’ombe, si preannuncia una giornata molto piena. Dopo una lauta colazione un gruppo di noi parte, per l’ultima volta, in direzione della scuola Mwanzala per gli ultimi ritocchi prima dell’inaugurazione di domani. Il resto del Clan Gabbiano Jonathan è diretto verso l’asilo, dove aiuteranno le maestre ad intrattenere i più di 80 bambini moccolosi del villaggio. Arrivati alla scuola i bambini sono già tutti ammassati e pronti per accoglierci, agitando le loro manine e con un sorriso che ti scalda il cuore, per giunta in questa
giornata fredda e ventosa. Scendo dal pulmino e già si comincia a vedere qualche imperfezione, ma io, Giorgione, Jack, Lollo, Luca e Michele (o come lo chiama Giorgione, Maicky) siamo qui per questo, per mettere la ciliegina su questa torta che darà un’istruzione a centinaia e centinaia di bambini. Purtroppo il tempo oggi non è dalla nostra parte. Il vento soffia e fa sollevare polvere che si impasta con la vernice appena data, il freddo congela le nostre mani già bagnate di vernice, non è semplice; i bambini ci guardano, consapevoli di ciò che stiamo facendo per loro. Dopo diverse spennellate qua e là e dopo aver respirato tanta di quella vernice mista a cherosene, la scuola è finalmente pronta!! Mi fermo un attimo a guardarla, è molto bella!! O come si dice da noi in Romagna “Fa la sua porca figura”, sono fiero del nostro lavoro, di certo la gente apprezzerà. Dopo pranzo e dopo un poco di riposo si parte in direzione marmelleria (fabbrica della marmellata). Carichi di marmellata si riparte verso la scuola secondaria per il secondo match. A.C VolontariA  dopo la pesante sconfitta è ricorsa al riparo con quattro nuovi acquisti : Davide difensore centrale degno del più brillante Cannavaro , Christian punta centrale di qualità che molti paragonano al buon vecchio Higuain e due neri presi direttamente dal settore giovanile della società. Oggi si gioca su un campo impervio, non solo per le buche grandi come crateri e per una pendenza pari a quelle del Tour de France , ma anche perché si gioca fuori casa davanti ad un pubblico rumoreggiante che ci dà già perdenti. L’arbitro fischia l’inizio , la partita è tesa con continui ribaltamenti di gioco, tanti gol mangiati per noi, soprattutto dal sottoscritto che oggi non vedeva la porta nemmeno con il binocolo. Prima della fine del primo tempo John , talento della Cantera , sfodera il suo mancino… palla nell’angolino basso ed è 1-0 per la squadra ospite. Nella ripresa la squadra di casa riparte con coraggio finchè Christian di sinistro gonfia la rete (che non c’è...); 2-0 , cala il silenzio sullo stadio. Poco da fare anche dopo il 2-1 , che per un attimo dà fiducia ai locali. Finita la partita , siamo tornati vittoriosi a casa per i soliti vespri. Mi ricordo due settimane prima di partire che salì in mansarda pronto per la mia solita partitina pomeridiana alla Play, quando trovai cartine sparse ovunque e i miei genitori che preparavano la loro vacanza alla scoperta della California. Io amareggiato e “quasi” pentito dell’aver scelto la Tanzania all’America, mi lasciai sfuggire a bassa voce, quasi da non volermi far sentire, un:” Se avessi saputo dove avevate intenzione di andare non sarei mai andato con gli scout”. Mio padre sentendomi dire così cominciò a raccontarmi della sua esperienza in Zimbawe e di quanto mi avrebbe cambiato questa inusuale route; continuò dicendo di quanto l’Africa mi sarebbe entrata nel cuore e di quanta nostalgia avrei avuto al mio ritorno. Ormai è passata una settimana dalla nostra partenza e devo dire, a malincuore, che mio babbo aveva ragione!!
GIOVANNI


6 commenti:

Antonio ha detto...

Certo il campo della partita non è' San Siro, quindi vittoria ancor piu meritevole. Ma la vera vittoria e tutto quanto state facendo e farete per queste famiglie. Il vero premio e' il sorriso e la gioia di riconoscenza dei bimbi. Bravi, bravi siete grandi. Ciao Giovanni

Unknown ha detto...

Mi sa che la "partita" che avete vinto non sia una sola, ma tante e tante...dai sorrisi dei bambini, dall'esservi messi in gioco in prima persona, ma con un gruppo, dall'aver aiutato un intero villaggio a crescere in "conoscenza" all'aver scoperto il valore della preghiera. Grandi ragazzi per la vostra partita!!!!<3 <3 <3

Anonimo ha detto...

Carissimo Giovanni, ti leggiamo dalla riserva Navajo mentre tu avrai già iniziato un nuovo giorno. Nella gara delle risposte dei genitori suppongo occupiamo l'ultimo posto. La timidezza però non ci ha impedito di scrutare la tua faccia trasparente nelle foto pubblicate per vedere cosa stava crescendo dentro di te. L' Africa è un seme che darà, nell'arco di una vita, tanti frutti, un punto di svolta. Vivila con intensità, buttati in ogni occasione (nella foto ci sembri deciso come piace al tuo padrino) parla e ragiona con chi ti troverai di fronte. E alla sera, quando il sole cala così in fretta, lascia che il vento dell'Africa ti scuota dentro. I frutti verranno, quelli che Dio vorrà, ne siamo sicuri. Sei nei nostri pensieri, nelle nostre parole e nelle nostre preghiere tutti i momenti così come i tuoi amicii, vecchi e nuovi. Un bacione mamma, papà, Fra e Ce

andrea maestri ha detto...

Complimenti per la partita e soprattutto per la cronaca: Caressa sarebbe orgoglioso di te!
Per il resto siete bravissimi per come vi siete buttati a capofitto in questa esperienza e per l'intensità con la quale la vivete!
Ciao vicino di casa lontano!

Unknown ha detto...

Grande Giovanni, è un piacere leggere il tuo racconto, le emozioni, le riflessioni. Grazie per averle condivise con tutti noi. Porta un saluto a tutto il gruppo!

Unknown ha detto...

Ciao avevo scritto un commento ieri ed è scomparso . Vedo di recuperare il concetto . Tramite voi ci giunge tutto : l'odore del cherosene , la fatica della partita , la gioia del donare, lo stupore del ricevere , la voglia di restare , la nostalgia al ritorno e la voglia di ritornare in quei luoghi che seppur per un po' vi sono appartenuti ... siete grandi !! Bravo Giovanni